Un colloquio amichevole (22.20.983)

"Beh, è una fortuna che lei non sia l'unico membro dell'equipaggio a bordo, non crede?" sorride appena, senza scuotere il capo quando riceve l'ennesima risposta negativa "Lei da dove viene, capitano?"

Garrett sembra non fare minimamente caso alla menzione di Stravinsky. Si limita a rispondere, pacatamente: "Sono nata e cresciuta su Con-One."

"Oh,quindi una capitolina" dice, sorridendo appena, discreto "Stato una volta in vacanza, in tempi distanti, quando tutto era più tranquillo. Da quanto manca da lì, se non è un'informazione troppo vitale per la vittoria?"

Questa volta Garrett accenna un sorriso sincero, impossibile stabilire se sia per via del ricordo del pianeta natio, o per la battuta del capitano rivale: "Credo siano almeno quattro anni, ormai. Spero le sia piaciuto...Con-one non è un mondo per tutti i gusti, o almeno così ho sentito dire in giro: per me è semplicemente casa."

"Beh, ogni mondo ha i suoi piccoli dettagli piacevoli. E' sicuramente particolare a modo suo" dice, senza molto sbilanciarsi. Dal viso è impossibile dire se lo abbia trovato piacevole o meno, visto che continua a sorridere come prima "Ho girato abbastanza, per mia fortuna, da aver capito che ogni mondo ha un suo perché, per quanto sia difficile capirlo di primo avviso"

"Beh, Con-one è diverso da ogni altro mondo. Su questo credo proprio che non ci sia di che discutere." anche Garrett accenna un altro sorriso, forse presa da un improvviso impeto di orgoglio verso il proprio mondo di nascita.

Appena uscito dalla stanza, Sirius aveva messo mano al suo Connector. Parlare con il Capitano aveva la priorità ora che sapeva con tutta la sicurezza che non sarebbe riuscito a dormire durante quel turno di riposo.

"Capitano, sono Hackett. Ti posso disturbare?"

"Ne sono sicuro. Forse però è un po' da abitanti dire che il proprio mondo è particolare. Il mondo da cui provengo è, ad esempio, quasi unico. O così mi verrebbe da dire" sorride appena, prima di sentire la sua chiamata "Mi scusi, ma la nave richiede il suo capitano". Si allontana, prima di rispondere "Qui il Capitano"

La voce di Sirius sembra stanca.

"Capitano, ho un paio di questioni da sottoporti, se posso"

"Certo. Incontriamoci in sala mensa. Ho fame da morire" sancisce prima di voltarsi verso Garrett "Spero di reincontrarla capitano, chissà ... in una circostanza migliore forse" sorride appena, prima di fare un cenno alle sentinelle mentre con passo svelto e tutte e due le mani in tasca vola verso la sala mensa.

"Ricevuto"
e anche Sirius si dirige in sala mensa